Tradizioni

Ultima modifica 17 maggio 2022

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La presenza allo stato brado di branchi di ovini e bovini alla pastura rivela, ancora oggi, una certa attività pastorizia, anche se in via di abbandono a motivo delle sue dure e rudimentali forme di conduzione. Al tempo della Ducea non era consentito al contadino possedere bestiame; egli poteva solo impiegarsi come pastore nelle mandrie del gabelloto o del duca. La semente veniva anticipata dal duca o dal gabelloto; il contadino doveva restituirla, maggiorata dagli interessi del 25-30, al momento della ripartizione del prodotto.

 

Zampogna e fisarmonica costituivano due magici strumenti melodici assai graditi dagli inquilini del feudo e molto usati durante i loro raduni.

 

Testimoni preziosi di un antico artigianato familiare e contadino, ormai quasi scomparso, resistono, ancora, alcuni anziani orgogliosi di esibire la loro capacità di trasformare la materia grezza in oggetti di mobilia rurale, a volte di valore artistico, intagliati su legno o lavorati con vimini, giunchi, canne, eccetera.

 

La mancanza di una rete per l'approvvigionamento idrico costringeva le donne a lavare le massetizie lontano dalle abitazioni, nelle fiumare, e ad attingere l'acqua a dei fontanazzi formatisi sugli argini dei torrenti.
Prima che Maniace raggiungesse l'autonomia municipale, i ragazzi, tra casa e scuola, percorrevano a piedi, mancando uno scuolabus, dai sei ai sedici chilometri di strada.

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