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Le lotte contadine |
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Ad alleviare, nelle campagne, le pesanti condizioni di vita intervennero le prime leggi dello Stato che portarono la ripartizione dei prodotti della terra al 50 per cento tra il proprietario e il contadino e, in seguito, a partire dal 1944, al 60 per cento a favore di quest'ultimo. Stabilirono, infine, che dovevano assegnarsi ai lavoratori associati le terre lasciate incolte dai baroni. L'amministrazione ducale tentò di eludere le leggi con ogni mezzo, invocando persino, sulle proprie terre, il diritto di extra-territorialità. Pertanto, a partire dal 1945 ebbe inizio nel feudo Nelson, come altrove, il movimento contadino per l'applicazione delle leggi riguardanti una più equa ripartizione del prodotto e l'assegnazione delle terre incolte. La lotta contadina divampava per tutto il meridione d'Italia. Molti braccianti scesi in sciopero per l'applicazione della legge caddero sotto il piombo delle forze di polizia. Lo Stato pervenne, allora, ai primi provvedimenti legislativi di riforma agraria a favore del Mezzogiorno. Anche il Parlamento siciliano, nel dicembre del '50, votava la riforma, prevedendo lo scorporo di una vasta porzione di feudi baronali da lottizzare ed assegnare ai braccianti. I contadini si indebitarono e quelli che non poterono acquistare furono cacciati via. Contro tale fenomeno, diffusosi in tutte le terre della Sicilia baronale, reagirono i partiti di sinistra, le associazioni sindacali "Federterra" e "Liberterra" e alcuni giovani parlamentari democristiani, soprannominati "Giovani turchi", reclamando l'immediata applicazione della legge di riforma.
Ad alleviare, nelle campagne, le pesanti condizioni di vita intervennero le prime leggi dello Stato che portarono la ripartizione dei prodotti della terra al 50 per cento tra il proprietario e il contadino e, in seguito, a partire dal 1944, al 60 per cento a favore di quest'ultimo. Stabilirono, infine, che dovevano assegnarsi ai lavoratori associati le terre lasciate incolte dai baroni. L'amministrazione ducale tentò di eludere le leggi con ogni mezzo, invocando persino, sulle proprie terre, il diritto di extra-territorialità. Pertanto, a partire dal 1945 ebbe inizio nel feudo Nelson, come altrove, il movimento contadino per l'applicazione delle leggi riguardanti una più equa ripartizione del prodotto e l'assegnazione delle terre incolte. La lotta contadina divampava per tutto il meridione d'Italia. Molti braccianti scesi in sciopero per l'applicazione della legge caddero sotto il piombo delle forze di polizia. Lo Stato pervenne, allora, ai primi provvedimenti legislativi di riforma agraria a favore del Mezzogiorno. Anche il Parlamento siciliano, nel dicembre del '50, votava la riforma, prevedendo lo scorporo di una vasta porzione di feudi baronali da lottizzare ed assegnare ai braccianti. I contadini si indebitarono e quelli che non poterono acquistare furono cacciati via. Contro tale fenomeno, diffusosi in tutte le terre della Sicilia baronale, reagirono i partiti di sinistra, le associazioni sindacali "Federterra" e "Liberterra" e alcuni giovani parlamentari democristiani, soprannominati "Giovani turchi", reclamando l'immediata applicazione della legge di riforma. |
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INFO COMUNE
Provincia: Catania (CT)
Regione: Sicilia
Popolazione: 3.682 abitanti
Popolazione Legale : 3.693 abitanti
Superficie: 35,87 km²
Densità: 102,65 ab./km²
Prefisso: 095
CAP: 95030
Santo Patrono:San Sebastiano - 20 Gennaio
Nome abitanti: Maniacesi
Codice ISTAT: 087057
Codice Catastale: M283
Codice Fiscale: 93005530873
Partita Iva : 01781170871